La Cooperazione nel Veneto: Lavoro, Inclusione Sociale e Sanità. Lettera ai soci del presidente Magnoler

La cooperazione nel Veneto

Tre opportunità per indagare il futuro del sistema cooperativistico ma soprattutto per approfondire le opportunità di CSSA.

Impegno, buone prassi, qualità della prestazione, in altre parole eccellenza sotto ogni profilo, erogata su un territorio denso, per geografia e popolazione, senza dubbio con criticità non di poco conto sono le questioni presentate e approfondite nei tre giorni di discussione pubblica organizzata da CSSA con la collaborazione di Legacoop Veneto .

E’ il contesto in cui opera CSSA che svolge la sua attività su tutto il territorio regionale e non solo.

Venerdì 22 aprile 2016, Villa Widmann, Mira, ore 08.30 – 13.00
Nuove norme e nuove proposte. Il sistema cooperativistico tra lavoro e managerialità. 

Ciò che non può mancare al manager è la professionalità, ciò che non può mancare all’imprenditore, oltre al capitale, è la volontà di rischiarlo per una missione. I presidenti, i soci tutti delle cooperativa debbono essere contemporaneamente manager ed imprenditori.
L’innovazione sembra essere il percorso essenziale per stare al passo, per crescere, per creare occupazione, per cambiare ciò che non va bene e migliorare la vita della gente.

L’innovazione dipende soprattutto dalla “cultura” di chi non si accontenta di come stanno le cose e non aspetta che le condizioni siano favorevoli . Le organizzazioni possono anche frenare, ma solo le persone possono accelerare l’innovazione.

Nella cooperazione l’innovazione è un cambiamento destinato a persistere. Sposta il limite del possibile. E’ una ricerca continua e ineluttabile. 

Venerdì 13 maggio 2016, Villa Romanin Jacur, Salzano, ore 08.30 – 13.30, 14.30-17.00 Nuove emergenze e nuove risposte. Proposte di welfare nella Regione Veneto.

In una realtà fluida siamo tutti migranti. Questa è già la realtà in cui viviamo.

Le organizzazioni sociali sono fluide da sempre: da sempre gli esseri umani sono in movimento, da sempre le culture si intersecano.

Idee, modi di fare che, abbandonata la retorica dei migranti come problema, rendono concreta l’affermazione che i migranti siano e debbano essere considerati una risorsa .

Si tratta di riconoscere, mettere a fuoco e raccogliere le esperienze più significative, dare loro più visibilità e farne i punti di partenza per nuove sperimentazioni.

Venerdì 27 maggio 2016, Istituto Lazzari, Dolo, ore 08.30 – 13.30, 14.30 – 17.00
Nuova domanda e nuova offerta. Sanità e servizi sociali: supporto cooperativistico, efficienza e integrazione sul territorio.

Il servizio sanitario nazionale (per Bloomberg) è per efficienza il primo in Europa e il terzo al mondo. Eppure una tempesta perfetta minaccia di affondarlo. E’ innescata dal combinato di tagli di spesa, burocratizzazione del sistema, invecchiamento della popolazione e patologie consolidate.

Le famiglie impiegano 30 miliardi di euro all’anno per garantirsi il diritto alla salute.

Chi è meno benestante si ammala più degli altri, ed inoltre esiste una carenza di informazioni sulla qualità orientata al paziente e sulla qualità dell’assistenza effettivamente erogata.

Sta arrivando alle leve di comando di molte cooperative venete (CSSA inclusa) una nuova generazione di soci che forse non ha il genio (o forse sì) ma neanche i limiti della generazione che l’ha preceduta.

Oggi le cooperative, compresa CSSA, possono diventare grandi senza dover crescere.

Sembra un controsenso ma questo è il segreto delle “reti tra cooperative” (e più in generale delle reti d’impresa).

Cooperative, anche di diverse dimensioni, scelgono di allearsi e dar vita a una rete e trarne benefici: dalla condivisione di professionalità e competenze, a nuovi rapporti di forza con i fornitori, dal porsi con gli operatori istituzionali (ULSS, IPAB, Comuni) compresi gli operatori internazionali (EU, contributi comunitari ecc. ecc.).

Le cooperative che aderiscono a una rete rimangono comunque indipendenti e hanno la possibilità di crescere su attività e progetti nuovi senza investimenti troppo onerosi (ad esempio: assistenza sanitaria 

integrata, il telemonitoraggio clinico domiciliare, la salute ed il benessere mentale) oltre a ridurre le spese generali (gestione personale, ufficio gare e sviluppo progettazione, controllo di gestione, valorizzazione e formazione del personale).

Stato, Regione, autonomie locali devono fare la loro parte cambiando il loro modo di essere e investendo nella ricerca, nell’istruzione e soprattutto nell’aiutare con un sistema di appalti e gare non più basato esclusivamente sul prezzo ma anche sulla qualità dei servizi.

Come CSSA dobbiamo alzare sempre più in alto l’asticella degli obiettivi relativi alla rigorosa gestione e sviluppo della nostra Cooperativa.

Ogni socio deve sapere cosa sta facendo l’altro, e tutti devono avere le idee chiare e la convinzione che se non si aumenta la professionalità nell’erogazione dei servizi e la solidità del fatturato, se non ci si impegna tutti allo sviluppo della CSSA, probabilmente, prima o poi dovremo tutti pagarne le conseguenze.

Se i soci in generale, ma certamente e assolutamente i responsabili a qualsiasi titolo dei vari servizi, non investiranno su managerializzazione, innovazione, misurazione delle performance, aumento concreto e misurabile della propria produttività ed efficienza, crescita della Cooperativa, investimenti in nuovi saperi e competenze e riconversione delle attività che non sono più necessarie o strategiche, il declino è assicurato e quella torta (che è il bilancio e conseguentemente le risorse a disposizione dei soci e dipendenti ), magari non rapidamente ma certamente ineluttabilmente, si farà sempre più piccola per i soci e per tutti quelli che vivono del lavoro di CSSA.

La complessità del momento e l’evolversi della situazione economica nel nostro Paese rilevano funzioni, oggi in CSSA, più strategiche di altre (sviluppo, gare, ricerca finanziamenti regionali, comunità europea, rapporti con il territorio, gestione amministrativa focalizzata sui budget e non più sui consuntivi, bilancio analitico e controllo di gestione, acquisti e spese in rete con altre cooperative, individuazione di nuove effettive opportunità di attività ...) ma tutti, nessuno escluso, sono importanti.

Perché CSSA “si espanda” e migliori, tutti devono mettersi in discussione e ad essere disponibili ad operare dove c’è più bisogno, anche a prescindere dalla propria storia professionale.

Le tre giornate sono essenzialmente un contributo, un aiuto ad andare tutti assieme e in modo condiviso verso la direzione dello sviluppo e del miglioramento dei servizi svolti da CSSA, la nostra Cooperativa

Tutti sono invitati a partecipare, compatibilmente con i propri impegni di lavoro.

Spinea, 17 aprile 2016

Il presidente, Gianfranco Magnoler 

 

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